Ebbene sì! Spinti dal ruvido cuore del Maestro Banana, abbiamo deciso di intraprendere, per la seconda volta, la camminata alla volta del rifugio Azzoni. A differenza della volta precedente, siamo partiti da Brumano (BG), optando quindi per il versante Bergamasco.
Partendo da Milano, dopo la nostra canonica oretta e mezza di auto, giungiamo a destinazione. Il paese si presenta ancora imbiancato dalla neve, d’altro canto è pur sempre in Febbraio, motivo per cui non abbiamo difficoltà a trovare in fretta un parcheggio. Piccola raccomandazione: quando arrivate alla salita del parcheggio, andate con calma e non sgasate come ha fatto Banana… pena il rischio di fare la fine di K.I.T. e volare dall’altra parte del paese! Quindi salite la rampa con molto garbo.
Una domenica di sole che più luminosa non si può. Temperature miti che annunciano una brevissima tregua dai venti siberiani che attraversano la pianura padana…..che fai? Non ne approfitti? Il Bollettone era diventato un po’ la mia spina nel fianco, perchè sapevo che, con la giusta giornata, regala dei panorami bellissimi sul lago di Como e dintorni. Il problema è che l’ultima volta che ci avevamo provato, oltre ad essermi fatto mezz’ora sui tornanti di Brunate che sono larghi poco più delle mie chiappe, ci eravamo trovati davanti un muro di nebbia, e addio alle mie foto!
Per la nostra prima gita scegliamo una meta fuori regione e ci dirigiamo verso il Monte Spalavera (1534m) in Piemonte, che si affaccia sul lago Maggiore. Partendo da Giussano impieghiamo quasi due ore per arrivare a destinazione, passando da Gallarate, poi Intra e infine imboccando una stradina che risale il lato delle montagna (seguendo le indicazioni per Bee) e raggiunge la frazione Piancavallo, dove lasciamo l’auto nel parcheggio dell’istituto auxologico (ampio e gratuito). Il gruppo è numeroso e conta 9 escursionisti; senza indugio indossiamo le scarpe da trekking, zaino in spalla, giacca a vento e ci dirigiamo… verso il bar! Toilette, caffè, primo selfie di gruppo e finalmente partiamo!
Il Team è composto dalla nostra Wonder Woman (Monica), il Maestro Banana (Simone) e la Zavorra (Fabio). La meta stavolta è sul confine tra la Svizzera (Canton Ticino) e l’Italia (provincia di Varese). Partiamo da Milano con punto di ritrovo in Località Pradecolo (Dumenza VA). Noi abbiamo fatto la Milano/Laghi ed abbiamo impiegato circa un’ora e trenta, senza particolari rallentamenti. Verosimilmente facendo la Zvizhera potreste guadagnare un po’ di tempo, ma nelle giornate d’estate se gira male vi ritroverete comunque in coda quindi il suggerimento è di partire all’alba!
Ed eccoci nuovamente in piedi presto, in un caldo sabato di luglio, ad aspettare il mio compare di sventure, decisi questa volta a risalire il monte Resegone dal lato lecchese, per arrivare al rifugio Azzoni (1860m). Seppur in leggero ritardo e con una meno leggera voglia di strozzarmi, a causa della levataccia, il compare passa a prelevarmi e in poco meno di un’ora da Giussano siamo ai piedi della splendida montagna. Il piazzale della funivia per i Piani d’Erna (600m) offre un ampio parcheggio; dopo aver recuperato il resto della ciurma, e rischiato un incidente con l’unica altra macchina presente nel piazzale, decidiamo di lasciare posto in funivia a bambini e anziani (cosa della quale ci pentiremo al ritorno) e risalire la montagna dal sentiero numero 1 che attacca sul lato destro del piazzale, per un totale di 1300m di dislivello.
Italia o Svizzera, Svizzera o Italia…deciso Svizzera! In questo caldo sabato di luglio partiamo in direzione autostrada Como-Chiasso decisi a raggiungere la vetta del monte Generoso, uno dei punti più panoramici del canton Ticino. La proposta riscuote successo, vista anche la splendida giornata e la facilità del percorso; una volta usciti a Mendrisio… ci perdiamo e siamo costretti a mandare Fabio a chiedere informazioni ad un vigile urbano, che con aria annoiata ci informa che siamo finiti ai piedi della ferrovia a cremagliera che porta in cima al promontorio; dobbiamo invece seguire le indicazione per il monte Generoso e in particolar modo per il rifugio Bellavista (1200m), che raggiungiamo in breve tempo e dove troviamo un ampio parcheggio (a pagamento).
In un soleggiato weekend di Maggio decidiamo di partire da Milano con destinazione Monte Due mani …. un nome un perché! Premettendo che lo Smilzo, detto anche “il poeta dei monti”, aveva spergiurato sulla facilità del percorso e relativa salita, partiamo carichi a molla sapendo che nulla potrà fermarci! Da Milano Nord abbiamo impiegato circa un’ora per giungere a Culmine San Pietro, dove abbiamo parcheggiato i nostri puledri meccanici. Dopo aver atteso i canonici 5 minuti, VENTI MINUTI, il resto della ciurma, siamo partiti alla volta del Ristorante/Bar Passo Culmine S.Pietro!
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