È domenica mattina e, quale esempio di organizzazione e pianificazione efficiente, non abbiamo ancora ben deciso che escursione fare per il pomeriggio. Il plot twist ce lo regala il maestro Banana, sommo conoscitore della montagna, con una proposta molto allettante: giro sul monte Legnoncino, con contemplazione del tramonto inclusa.
Avete una vaga idea di quante volte vi sia capitato, parlando con le vostre amiche (nel mio caso Sara e Rita, che chiamarle amiche pare non abbastanza), di dire “si dai, organizziamoci e facciamoci un weekend via, tra di noi” e poi passano anni e no, non ce l’avete fatta? Io si, tante, però quest’anno mi sono impuntata e abbiamo regalato, a una delle due, un soggiorno nel B&B Ca nel Bosco.
Il weekend è alle porte e non abbiamo ancora deciso la destinazione della nostra escursione; le montagne del lecchese sono state in gran parte esplorate e la stanchezza accumulata in settimana non ci permette di intraprendere esplorazioni gloriose. Improvvisamente ricordo di aver visto un servizio in tv riguardo la diga del Gleno, che andò distrutta durante un’alluvione nei primi anni 20. Meta trovata! Il gruppetto conta 5 partecipanti che si stringono in una piccola utilitaria per raggiungere Vilminore di Scalve (1018m), località situata poco dopo il passo della Presolana.
Ed eccoci nuovamente qui: oggi la destinazione è il famoso Rifugio Rosalba. Partendo da Milano, ed escludendo traffico/“automobilisti” della domenica inchiodati ai 30 Km/h d’ordinanza, si giunge al comodo parcheggio di piazzale D. Chiappa, Ballabio (LC), località Pian dei Resinelli, in circa 1h. Parcheggiata la macchina decidiamo di imboccare via Carlanta, per poi giungere al termine della via “del Ram” da cui partirà l’escursione (alla fine della via le indicazione dei vari sentieri sono ben visibili).
Il menù di oggi prevede un salto nella stupenda Val di Mello, meta gettonatissima per i suoi paesaggi e per le rocce tanto amate dai praticanti “Bouldering”. Partiamo da Milano con il navigatore che punta verso San Martino. Mediamente ci si impiegano circa 2 ore per arrivare, per un totale di circa 139 km. La Valle è laterale alla Val Masino, e per la nostra uscita domenicale abbiamo deciso di limitarci a questo, senza spingerci verso il Monte Disgrazia (ma non preoccupatevi che prima o poi ci caschiamo!). Solitamente si parcheggia l’auto nel paese di San Martino per poi procedere alla volta del “gruppo” del monte Disgrazia.
Di tutte le escursioni che abbiamo fatto, probabilmente, quella che ha poi scatenato l’inferno è stata proprio questa. Siamo ancora in quel periodo in cui il Maestro Banana si trascinava Fabio per i monti assieme a un ristretto gruppo di malcapitati. Siamo ancora nel periodo in cui avevo tempo per dormire e oziare nei weekend.
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